Disoccupazione. Il cuore spento di Giovambattista

lavoro

La lettura più bella, apparsa sui giornali locali di oggi – nell’imperversare dei proclami sul progetto “Garanzia giovani” (110 milioni da spendere per creare occasioni di lavoro) – è la lettera di un ragazzo di 30 anni, intrappolato nella disoccupazione, confuso, stanco, quasi inerme. La sua lettera è dolorosa, bellissima, scritta col cuore, scritta così bene da far impallidire il resto degli articoli che scimmiottano il vuoto burocratese delle «strategie sul precariato calabrese e sugli strumenti di ammortizzatori sociali». E non è giusto che finisca nella spazzatura tra i giornali di ieri.

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Delitto Lanzino, la spirale oscura

Roberta sul suo motorino in un fumetto a lei dedicato

Roberta sul suo motorino in un fumetto a lei dedicato

Non abbandona mai gli occhiali scuri Matilde Lanzino. Ad ogni udienza è presente, seduta in fondo all’aula di Corte d’assise. Anche l’ultima volta c’era, lo scorso 4 febbraio, accompagnata da tre giovani ragazze, giovani come sua figlia Roberta. Davanti a lei una pletora di avvocati a rappresentare tutte le parti in causa. Matilde si abbandona allo schienale della sedia imbottita e ascolta senza fiatare, senza tradire emozioni. 

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Il liutaio e la Grande vecchia cosentina

L'ingresso della liuteria su corso Telesio

L’ingresso della liuteria su corso Telesio

Alessandro Carpino è nato 43 anni fa nel cuore del centro storico. È figlio di Antonio Carpino, classe 1908, ebanista e liutaio. «Sono nato in zona San Francesco d’Assisi nel quartiere della ficuzza – dice – zona antichissima, basti pensare che l’albero da cui prende il nome appare già in un dipinto del 1800». Alessandro non ha mai abbandonato il centro storico e porta avanti l’attività di suo padre, nella stessa bottega che si affaccia su corso Telesio. 

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Una storia

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Dove vanno i loro desideri? E dove andiamo noi? Si vive fianco a fianco come fantasmi certe volte. Forse per stare bene completamente dovremmo unire le nostre vite. Le nostre e le loro. Impareremmo entrambi, forse.
Amo mia madre e so che è buona e sensibile. Lo capisco perché lei non ha barriere, non alza muri con nessuno. Una dote davvero rara. Questo racconto nasce dalle parole che lei ha cucinato per me.

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La filosofia del dg Mancuso: “Mi ostacoli? Ti chiedo la fedina penale”

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La notizia è di quelle che lasciano, se non altro, indignati.
I volontari del “Tribunale per i diritti del malato” di Lamezia Terme hanno divulgato una lettera nella quale denunciano il trattamento mortificante al quale è stato sottoposto un volontario del gruppo, il signor Giuseppe Marinaro, da parte del direttore generale dell’Asp Gerardo Mancuso. I fatti sono avvenuti il sette agosto scorso. I volontari stavano facendo il consueto giro per i corridoi dell’ospedale, quando hanno incontrato il dottore Mancuso. O, meglio sarebbe dire, si sono imbattuti nel dottore Mancuso.

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Caos sulla riforma del Senato – spunta l’esempio negativo di Scopelliti

Peppe Scopelliti

Peppe Scopelliti

Il caso è nazionale – l’immunità per sindaci e consiglieri che faranno parte del nuovo Senato -, l’esempio additato come negativo, invece, è tutto nostro, calabrese doc, e lo riporta il senatore, ex pm, Felice Casson (Pd) sulle pagine odierne di Repubblica. L’esempio negativo è quello di Peppe Scopelliti.

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Potenzoni – capolavoro Infiorata

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Potenzoni è un piccolo borgo di Briatico (Vibo Valentia) affacciato sul mare. Ogni anno, nel giorno in cui si celebra il Corpus Domini, le strette stradine di questa frazione collinare vengono illuminate dai colori di migliaia di petali. La tradizione vuole che i petali vengano gettatti a terra al passaggio del corpo di Cristo in processione. Ma da 22 anni Potenzoni ha fatto sua quella che è la tradizione siciliana dell’Infiorata: ogni rione allestisce per le strade dei veri e propri quadri “dipinti” e sfumati con i colori di innumerevoli varietà floreali.

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Putiferio carceri e quei documenti inaccessibili su Arghillà

Accesso ad Arghillà

Accesso ad Arghillà

Gli scandali sul Piano carceri non si fermano. Da un lato troviamo le contestazioni sulle procedure d’appalto secretate, inaccessibili perfino per  un parlamentare della Repubblica. In più, oggi, la Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Roma, ha dato il via a una serie di perquisizioni negli uffici del Dap (dipartimento amministrazione penitenziaria) e del commissario straordinario al Piano carceri, Angelo Sinesio. Nove gli indagati tra i quali lo stesso commissario.
In questo putiferio  sulle carceri italiane la Calabria potrebbe avere ben due pietre dello scandalo: l’istituto di Catanzaro e quello reggino di Arghillà.

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Se ci credi pedala – tour della provincia di Cosenza in sella a una bicicletta

se ci credi pedala

Il progetto si chiama “Se ci credi pedala”, tour a tappe, su due ruote, per raccontare le bellezze della provincia di Cosenza. E potete star certi che il primo a darsi la spinta, e dirsi «Se ci credi pedala», è stato proprio lui, Domenico Boì, sportivo, insegnante di sci, visionario innamorato della propria terra. Domenico ha consultato gli amici, le persone care, ha raccolto consensi e consigli. Ha bevuto energia dalle parole degli altri, ha capito di non essere un uomo solo che portava avanti un progetto folle.

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Oragate – dove sta la giustizia?

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Non esiste un grandangolo col quale osservare la vicenda dell’Oragate. Nessuna profondità di campo, solo tanti, piccoli, ristretti punti di vista, affacci limitati che lasciano irrisolti gli interrogativi. Prendiamo la giornata di oggi. Escono in edicola due giornali che trattano entrambi il caso Ora della Calabria e la somma di queste due letture porta un certo sconcerto.

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